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domenica 9 febbraio 2014

Valdesi e Libertà



«Come è noto (ma chi lo sa ancora?) il primo “17 febbraio” non ebbe luogo il 17 ma il 25; la pubblicazione delle Lettere Patenti, firmate da Carlo Alberto il 17, venne rinviata di alcuni giorni per motivi di ordine pubblico. Il clima culturale e politico in cui vennero emanate le leggi che riguardavano le minoranze discriminate – valdesi ed ebrei – è quanto di più agitato si possa immaginare. Siamo, non va dimenticato, nel ’48 (e «fare un 48 è rimasto sino ad oggi sinonimo di disordine, baccano): l’anno delle petizioni popolari, dei cortei di cittadini che assediano in modi pacifici ma energici i palazzi regi chiedendo la Costituzione, un nuovo sistema politico in cui il popolo sia rappresentato. In questo disfacimento  del sistema politico precedente, quello che si chiama abitualmente l’Ancien Régime, anche il piccolo mondo valdese viene coinvolto: si tratta pur sempre di avvenimenti traumatici, non di ordinaria amministrazione. Di quelle giornate memorabili abbiamo le testimonianze preziose di due giovani valdesi che le hanno vissute: Jean-Jacques Parander, aiuto del pastore Bert all’ambasciata di Prussia a Torino, che recò nella notte del 24 febbraio la notizia alle Valli (…) e Antoine Monastier (…) Quella giornata fu naturalmente gran festa, e si comprende, ed ebbe i suoi momenti chiave nel culto di ringraziamento in chiesa, nel corteo, nei banchetti e, la sera, nei fuochi: forme di comunicazione dell’epoca romantica. Il Te Deum (dalle parole d’inizio del canto: Te Deum laudamus, Ti lodiamo Signore), servizio religioso solenne a Dio per un evento eccezionale (una vittoria, una liberazione) appartiene alla tradizione; altrettanto tradizionale è il fuoco (…) Molto meno tradizionale – anzi innovativo – è invece il corteo, classica espressione di una coscienza civile moderna: nel 1789 è il popolo in marcia verso la Bastiglia, nel 1848 la folla che chiedeva la Costituzione»

- Giorgio Tourn, in:
Giorgio Tourn – Bruna Peyrot, Breve storia della Festa del XVII Febbraio
monografie edite in occasione del 17 febbraio, XVII Febbraio 1994, pp. 40.
La citazione è tratta da p. 5.