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mercoledì 26 ottobre 2011

Aosta Valdese
Culto Evangelico
DOMENICA 30 OTTOBRE 2011
DOMENICA DELLA RIFORMA
20a DOPO PENTECOSTE

Aosta
Tempio Valdese
Via Croix de Ville, 11.
ore 10.30

Predicazione a cura
del Predicatore Locale
Leo Sandro Di TOMMASO


Ingresso Libero
Egli guarisce chi ha il cuore spezzato
e fascia le loro piaghe
(Salmo 147,3)

giovedì 20 ottobre 2011

AOSTA - Domenica 23 ottobre 2011
- 19a DOPO PENTECOSTE
Via Croix de Ville, 11 - AOSTA
tempio valdese Via Croix de Ville, 11 - Aostaulto Evangelico di Adorazione e Lodeore 10.30
Predicazione a cura
della Predicatrice Locale Vanda MONAJA
Liturgia a cura di Oriana HENRIET

lunedì 17 ottobre 2011

Istituto storico della Resistenza
e della società contemporanea in Valle d'Aosta
Institut d'histoire de la Résistance
et de la societé contemporaine en Vallée d'Aoste

mercoledì 19 ottobre 2011 alle ore 18
presso
la sala dell'Hôtel des États - piazza Émile Chanoux, 8 in Aosta

presentazione del volume:
Andrea Desandré

La Valle d'Aosta laica e liberale
Antagonismo politico e anticlericalismo
nell'età della Restaurazione 1814-1848


END Edizioni

Interverranno:
César Dujany
Presidente dell'Istituto storico della Resistenza
e della società contemporanea in Valle d'Aosta

Leo Sandro Di Tommaso
storico

Sarà presente l'autore

venerdì 14 ottobre 2011

AOSTA
Domenica 16 ottobre 2011
18a DOPO PENTECOSTE
tempio valdese
Via Croix de Ville, 11
ore 10.30
Culto Evangelico di Adorazione e Lode

Predicazione a cura del pastore Maurizio ABBA'

Culto di Ringraziamento per il Raccolto

a seguire: Assemblea di Chiesa

mercoledì 12 ottobre 2011

articolo della Prof.ssa Maria Grazia VACCHINA


VALLE D’AOSTA
LICD-VDA
la Presidente

IL CONTROLLO DEL DOLORE
E’ UN DIRITTO-DOVERE
DELLA PERSONA
E LE CHIESE HANNO IL COMPITO DI SOSTENERLO

Poiché negli ultimi anni il diritto al controllo del dolore sta finalmente trovando il giusto spazio nell’ambito della cultura medico-giuridica, è doveroso farlo conoscere a tutti i cittadini per consentirne la pratica generalizzata, essendo il mancato esercizio del corrispondente dovere e delle relative responsabilità da parte delle singole persone (sia fisiche che giuridiche) - come peraltro per ogni diritto - una concreta vanificazione della stessa affermazione normativa nella realtà quotidiana, dove si gioca e misura l’effettività della democrazia.

Dagli anni ’80, soprattutto, Medici e Volontari attenti sono stati pionieri nel capovolgere una cultura del malato e della malattia che tendeva a focalizzare attenzione ed energie sui problemi logistici delle strutture ospedaliere e sulla cura asettica delle patologie. Oggi, da stime ministeriali, solo il 40% dei malati oncologici accede alle cure palliative e solo l’1% degli altri malati (a partire dall’alzheimer), ma la virtuosa complicità di operatori e pazienti sta favorendo il primato del rispetto della persona, nella consapevolezza che curare il dolore, sia come sintomo di malattia che come malattia vera e propria, sia centrale per rispettare e/o restituire dignità alla persona, dando effettività all’art. 32 della Costituzione che tutela la salute come fondamentale diritto del cittadino e interesse della collettività.

E se la legge deve trovare applicazione, i principi morali devono farsi etica di vita, essendo le omissioni gravi e devastanti per lo spazio che lasciano libero al peggio. Essenziali risultano, allora, tanto l’ascolto - sia dei bisogni e delle legittime aspettative dei cittadini che delle novità scientifiche - quanto la vigilanza, indispensabili per fare e far fare quanto dovuto, in vista di un’auspicata nuova classe di operatori e pazienti più rilevante dello stesso monitoraggio ministeriale ex L. n. 38/2010 (Disposizioniper garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore) per il bene degli individui, delle famiglie e delle comunità, a tutto vantaggio anche della pace sociale.

In merito, l’apporto del Volontariato è a tutt’oggi indispensabile, anche se è da condividere il sogno dell’esemplare Don Ciotti che ne auspica l’inutilità a favore di una normalità di tutti e di ciascuno, dovendo la solidarietà farsi regola generale per i cittadini e non ridursi a virtù di qualcuno. Un sogno che significherebbe anche che la società non ha più bisogno di questa azione di stimolo e supplenza, che il pubblico e le Istituzioni preposte al bene comune realizzano davvero il fine che è loro proprio, con assunzione piena di responsabilità. Utopia, certo, ma feconda, perla quale devono lavorare le comunità civili e le chiese, in vista di un patto virtuoso tra cittadini e pubblica amministrazione che renda effettivo, nel caso di specie, questo diritto-dovere indisponibile.

Giova ricordare le tappe fondamentali di questo cammino. Il primo atto formale nella storia delle cure palliative in Italia, è rappresentato dalla legge n. 39/1999, con la quale è stato previsto un programma nazionale per la creazione di strutture residenziali specifiche in tutte le Regioni italiane. Le Linee-guida del maggio 2001 lanciano poi l’obiettivo dell’Ospedale senza dolore, ma è soprattutto la legge n. 38/2010 (con tempestivo Accordo assunto all’interno della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome e creazione di una Commissione ministeriale preposta all’effettiva applicazione della normativa sull’intero territorio nazionale), ad essere fondamentale in tema di cure palliative e terapia del dolore come diritto da assicurare e dovere da praticare.

Da sondaggi conoscitivi attivati dalla Lega Italiana contro il Dolore-Valle d’Aosta risulta che è sempre più diffusa la consapevolezza della previsione normativa attinente la rilevazione del dolore all’interno della cartella clinica, la previsione e attuazione di reti nazionali e regionali per le cure palliative e la terapia del dolore, la semplificazione delle procedure di accesso ai medicinali oppiacei, la formazione specifica del personale sanitario. E ciò non soltanto in riferimento alle patologie comunemente ritenute più devastanti, ma anche in relazione a quei malesseri, più o meno gravi, che inficiano la qualità della vita, sia individuale che familiare, non di rado sin dai primi anni e con rilevanti conseguenze anche sul piano scolastico e lavorativo, a detrimento dell’intera collettività persino in termini economici.

In Europa il dolore (anche in forma severa e cronica) rappresentauno dei principali problemi esistenziali e sanitari, interessante una fascia intorno al 30% della popolazione, minata nell’integrità fisica e psichica, con conseguente sofferenza che si riverbera sul nucleo familiare e sull’intero tessuto sociale. L’Italia non è ancora tra i Paesi all’avanguardia in tema di cure palliative e terapie antalgiche, ma può e deve diventarlo, anche perché gli specialisti non mancano, così come non mancano ricorsi processuali vincenti che vanno evitati con adeguata prevenzione.

Se il dolore è un appuntamento ineliminabile dell’esistenza, occorre a maggior ragione lottare contro la sofferenza eliminabile, affinché la correità del non fare e la stessa tentazione del moralismo di matrice stoica lasci spazio vincente alla solidarietà dell’agire, alla sinergia del bene, più forte di quella del male che pure si accampa prepotente: solidarietà e sinergia del bene da recuperare alla vista di tutti per incoraggiamento e consolazione di chi tenta davvero di essere uomo su questa terra, poco importa il suo credo quando l’essenziale che unisce è la fede nella vita.


Maria Grazia Vacchina
Presidente LICD-VdA
(www.licd.org)

martedì 11 ottobre 2011

Domenica 9 ottobre 2011 il gruppo ecumenico
che si ritrova intorno alla tematica
Pace, giustizia, salvaguardia del creato,
è stato, nel pomeriggio, in gita alla
Comunità Monastica Ecumenica di Bose
a Magnano (Biella)
e poi per un momento conviviale
in pizzeria a Montjovet,
una simpatica Domenica
iniziata per la Comunità Valdese
con il Culto, predicazione dell'Evangelo
di Fr. Renato TALLONE,
grazie!

sabato 8 ottobre 2011

AOSTA - Domenica 9 ottobre 2011 
- 17a DOPO PENTECOSTE
tempio valdese Via Croix de Ville, 11 - Aosta
Culto Evangelico di Adorazione e Lode
ore 10.30

Predicazione a cura di
Frà Renato TALLONE
Venga il tuo regno
(Evangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 6,10)

Paolo Marauda: in Cristo un discepolo del SIGNORE




Triste notizia: è mancato il pastore Paolo MARAUDA (1912-2011)

Marauda fu a Aosta candidato pastore (1935-1936) e pastore  (1960-1965)

Il presidente della CED del II Distretto: pastore valdese Italo PONS 
ha scritto questo ricordo, intenso, che riportiamo:


Ricordo del pastore Paolo Marauda

Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno. 
(2 Cor. 4:16).

Il pastore Paolo Marauda, classe 1912, ha concluso la sua lunga e benedetta giornata terrena. Egli esercitò il suo ministero in due chiese del nostro Distretto, Aosta e Genova via Assarotti (Pramollo e Pomaretto nelle Valli valdesi, oltre ad un periodo a Roma quale segretario della Tavola). Ho conosciuto tardi il pastore Marauda, poco prima di partire per la Facoltà. Al mio ritorno a Torre Pellice, qualche anno dopo, gli chiesi un aiuto per rivedere la traduzione di un testo che stavo studiando per la tesi. Iniziai così a frequentare la sua casa e a intrattenermi con lui per molti pomeriggi. Ascoltai  così, poco alla volta, il racconto delle sue esperienze pastorali, del suo amore per la montagna e di quello per la fotografia, una collezione vastissima, catalogata e ordinata. Con molta naturalezza mi propose di passare dal lei al tu.
Non si era perso d’animo nel momento che era stato  privato della compagna della sua vita, ma con cura e scrupolosità aveva impostato, oserei dire proseguito con cura, le sue giornate. Era appassionato di sport, che seguiva con grande interesse. Lo rividi ancora una volta nella sua casa prima che la lasciasse per trasferirsi a Miramonti. Era da poco mancata sua sorella, alla quale era legato da un affetto profondo.
Parlammo di Genova e dei molti membri di chiesa che ricordava sempre con molta lucidità. Non era tra coloro che fanno pesare la loro esperienza, lui che apparteneva ad una genealogia pastorale, ma che non potresti pensare se non come pastore. Non era tra coloro  che amavano giudicare e valutare i nuovi modi di essere pastori per le generazioni che sono all’opera. Con riconoscenza e serenità guardava il tempo trascorso assaporando il presente come una sempre  rinnovata opportunità di essere se stesso, fedele nelle piccole cose della quotidianità.
Sul tavolino, davanti alla sua poltrona, notai la che la Bibbia era aperta accanto al Lezionario mentre in quel pomeriggio guardava pedalare i ciclisti del giro d’Italia.
La sua è stata la lezione di un saggio anziano, ma giovane nell’animo fino all’ultimo. Salendo i gradini del pulpito di Genova dove predico ogni domenica, e dove egli mi aveva preceduto, avverto spesso che siamo parte di una catena che, come scrisse qualcuno, inizia a Natale, passando per il venerdì santo e la Pasqua, per concludersi a Pentecoste. Desidero terminare con queste parole di Jacques De Senarclens (1014-1971), che in qualche modo richiamano quelle lontane letture barthiane che un po’ “clandestine” avevano caratterizzato i suoi studi teologici in compagnia, tra gli altri, dell’amico Vittorio Subilia. 
 “Che cos'è questa vita nuova? Contrariamente alla testimonianza dell’evidenza, la vita ha già vinto sulla morte, una vita autentica e solida nella quale siamo immersi. La morte, la nostra morte, non è che un episodio. Siamo circondati da Cristo vivente prima e dopo la nostra vita terrestre. Ecco la nostra consolazione nella vita e nella morte. Andiamo all’incontro del Signore”[1].
Ciao Paolo.

Italo Pons
Presidente CED/II


[1]            Karl Barth, KD/23/ p. 407 edizione francese. Jaques De Senarclens era stato il traduttore dell’ed. francese. 
Vi darò dei pastori secondo il mio cuore,
che vi pasceranno con conoscenza e intelligenza
(Geremia 3,15)

venerdì 7 ottobre 2011

Così parla il Signore:

«Metterò la mia gioia nel far loro del bene»
(Geremia 32,41)

giovedì 6 ottobre 2011


L’Editrice Queriniana
a Francoforte 2011

(Halle 5.1, C 902)


L’Editrice Queriniana di Brescia partecipa, come ogni anno, con le sue novità librarie alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte (12-16 ottobre 2011).
Un’autentica novità è
la Storia della teologia, realizzata da un gruppo di teologi e storici delle dottrine cristiane, diretti da Jean-Yves Lacoste, uno dei più noti teologi francesi contemporanei. Mancava una storia della teologia breve e leggibile, e completa nella sua scansione storica, pensata per la scuola di teologia ma anche per i corsi di filosofia.
Da segnalare anche il libro Filosofia e teologia nel pensiero di Martin Heidegger, un contributo eccezionale alla storia della filosofia e della teologia, firmato dal docente dell’università di Strasburgo, Philippe Capelle-Dumont.
Viene presentata anche una Antologia del Novecento teologico, edita da Rosino Gibellini, che raccoglie testi significativi della teologia del Novecento. L’insieme dei testi, che si sviluppano da Harnack e Barth fino ai teologi interpreti della post-modernità, costituisce una percorribile breve Biblioteca della teologia del XX secolo.
In campo biblico sono presenti due grandi opere, una Breve introduzione alla Bibbia ebraica del biblista John Collins della Yale University; e il Compendio delle parabole di Gesù (a cura del biblista tedesco Ruben Zimmermann), che raccoglie e commenta tutte le parabole, e che costituisce una sintesi esaustiva, che si tenta in questi termini completi per la prima volta nella storiografia biblica.
Citiamo anche la nuova edizione, rivista e aumentata, aggiornata fino ai più recenti documenti, della Introduzione alla dottrina sociale della Chiesa del padre gesuita, direttore emerito de “La Civiltà Cattolica”, Bartolomeo Sorge.
Saranno presenti anche gli ultimi fascicoli (disponibili gratuitamente) di Concilium. Rivista internazionale di teologia, che affronta sempre temi controversi di attualità.

sabato 1 ottobre 2011

AOSTA - Domenica 2 ottobre 2011 
- 16a DOPO PENTECOSTE
tempio valdese Via Croix de Ville, 11 - Aosta
Culto Evangelico di Adorazione e Lode
ore 10.30

Predicazione a cura del pastore Maurizio ABBA'