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lunedì 14 febbraio 2011

EVANGELICI E RISORGIMENTO - GIORGIO TOURN INTERVISTA EMANUELE FIUME



1861 - 2011

a cura di Giorgio Tourn

Ottemperando alla decisione del sinodo 2006, che aveva votato un ordine del giorno invitando le chiese metodiste e valdesi a partecipare in modo propositivo alle manifestazioni del 2011, la Tavola ha nominato una commissione per organizzare alcune manifestazioni comuni in questa prospettiva. Il coordinatore di questa commissione, Emanuele Fiume, pastore della chiesa valdese di via IV Novembre a Roma, ci ha rilasciato questa intervista. 



1861 - 2011

a cura di Giorgio Tourn
Intervista al pastore Emanuele Fiume sulle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia
Ottemperando alla decisione del sinodo 2006, che aveva votato un ordine del giorno invitando le chiese metodiste e valdesi a partecipare in modo propositivo alle manifestazioni del 2011, la Tavola ha nominato una commissione per organizzare alcune manifestazioni comuni in questa prospettiva. Il coordinatore di questa commissione, Emanuele Fiume, pastore della chiesa valdese di via IV Novembre a Roma, ci ha rilasciato questa intervista.

il pastore Emanuele Fiume
Che significato riveste a suo giudizio per l'evangelismo italiano questa ricorrenza? 
Con il Risorgimento sono emerse tre novità per il nostro paese. La prima: non dovevano più esistere italiani di serie B. Non dovevano esserci più ghetti, né alpini per i valdesi, né urbani per gli ebrei. Il Risorgimento, condotto in larga misura contro il potere temporale del papa, fonda un concetto di cittadinanza che non discrimina a seconda della religione professata. Seconda novità: la Bibbia. La vecchia traduzione del Diodati, approntata nella prima metà del Seicento "per aprire agli italiani le porte della verità celeste", come scrisse il Diodati stesso, sarà diffusa, in toto o in porzioni, in quasi venti milioni di copie dal Risorgimento ad oggi. Ben prima che la gerarchia cattolica permettesse, o finalmente raccomandasse, la lettura del testo sacro. E questa diffusione, fino agli anni della scolarizzazione di massa, è stata accompagnata da un notevolissimo sforzo di alfabetizzazione di massa. Terza novità sono le nostre chiese di diaspora, chiese di convertiti, chiese non solo valdesi, ma pure metodiste, battiste, dei Fratelli, avventiste, poi anche pentecostali. Insomma, si è seminata nel nostro paese una minuscola, ma diffusa e capillare presenza evangelica talvolta disorganizzata e litigiosa, ma certamente vivace e con nessuna voglia di scomparire.

A che punto sono i progetti della commissione in vista del 2011?
I progetti sono a buon punto. Sarà presto diffuso un manifesto comune a disposizione delle chiese e dei centri culturali per le celebrazioni. Seguirà un bel volume biografico su "I convertiti", un archivio online sugli evangelici del Risorgimento, una mostra a pannelli a disposizione su prenotazione, convegni storici e spettacoli teatrali.

Che risposta c'è da parte delle nostre chiese a queste celebrazioni?
La risposta è di un discreto interesse, anche se paghiamo lo scotto del fatto che le celebrazioni nazionali extra ecclesiamsono ridotte al minimo indispensabile, col rischio che l'abbinata 1861-2011 sia suonata in sordina. Tuttavia c'è interesse, soprattutto laddove le chiese hanno conservato una memoria storica sulla loro origine (o sul loro profondo cambiamento, come nel caso delle Valli) risorgimentale o appena postrisorgimentale. Talvolta questa memoria esiste, ma deve essere rinnovata. Quanti si ricordano che la festa del XVII febbraio è una festa risorgimentale, tra l'altro l'unica celebrazione risorgimentale ad aver avuto una continuità storica piccola, ma vivace e  sentitissima alle Valli e in tutta Italia? Forza! Il 1861-2011 è la festa di tutti gli italiani! Il 1861-2011 è la nostra festa!




10 gennaio 2011

tratto dal sito: www.chiesavaldese.org 
in data: 14 febbraio 2011.